Leadership tossica: perché guidare con la paura distrugge i team.
- Donato Abbondi

- 17 nov
- Tempo di lettura: 1 min

Molti manager confondono il rispetto con la paura. Credono che alzare la voce, mettere pressione e creare tensione sia il modo più rapido per ottenere risultati. In realtà accade il contrario: la paura immobilizza, blocca la creatività e genera un clima di ostilità che rallenta ogni processo. Le persone smettono di rischiare, evitano di proporre idee nuove e si limitano a sopravvivere alla giornata.
Questo non è rispetto: è sottomissione, e la sottomissione non produce mai risultati solidi nel tempo. Un leader vero non ha bisogno di incutere timore. Lavora per costruire fiducia, coerenza e senso di appartenenza, perché sa che un team motivato è molto più efficace di un team spaventato. La differenza è enorme: un gruppo guidato dalla paura ti seguirà solo finché non troverà un’occasione per scappare; un team guidato dalla fiducia, invece, rimarrà anche nei momenti difficili e continuerà a dare il meglio.
La leadership tossica è particolarmente dannosa perché agisce in silenzio. Corrode la motivazione, riduce il coinvolgimento e mina alla base le relazioni. Quando un’organizzazione si abitua alla paura, non c’è KPI, bonus o controllo che possa compensare: il problema non è nei numeri, ma nella cultura. E una cultura tossica porta sempre al declino. Donata Abbondi



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